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Lo spettatore è invece immerso nella musica che sovrasta la visione e la carica di assonanze quasi cinematografiche. Il pubblico ascolta in cuffia degli universi acustici olofonici, a tratti iperrealistici, a tratti invece astratti ed evocativi di un altrove o di una memoria o di una dimensione onirica privata e collettiva. Il suono è il legame privilegiato tra l’azione e il suo intendimento. Il carattere solitario dell’ascolto in cuffia, attraverso un sistema complesso di registrazioni binaurali, diviene un’esperienza intima ma collettiva, immersiva e realistica.

MATERIA VIVA_open lab_1 a Napoli dalle cave di tufo, si fabbrica la città greca in collaborazione con Dipartimento Architettura e Disegno Industriale Università Vanvitelli e Coop. Sociale Cantiere Giovani Ottobre 2021. Riprendono le attività per il progetto Materia Viva: a Napoli, a Cappella Vecchia, nel giardino lungo la rampa Caprioli. Sono a lavoro gli studenti di Architettura e Disegno Industriale dell’Università Vanvitelli, futuri designer, con le loro proff Carla Langella e Francesca Castanò, insieme a un gruppo di giovani artigiani in formazione con Pasqualino Costanzo Sirio Fusco e Tammaro Capuano di Cantiere Giovani e a un gruppo di artisti – tra loro, Giovanni Battimiello, Roberto dell’Orco, Matteo Fraterno – che si unirà via via al lavoro di studio e progetto per intervenire e far riemergere tracce della memoria della terra e dei materiali. Si tratta di un lavoro di indagine sugli elementi naturali che sono da sempre il punto di partenza per fabbricare città e dare forma agli spazi. Il giardino lungo la scala detta “dei due soldi” che collega Cappella Vecchia con il viale Calascione e quindi via Monte di Dio, è un luogo speciale della città per le questioni legate ai materiali da costruzione e per il rapporto con il […]

Lo spettatore è invece immerso nella musica che sovrasta la visione e la carica di assonanze quasi cinematografiche. Il pubblico ascolta in cuffia degli universi acustici olofonici, a tratti iperrealistici, a tratti invece astratti ed evocativi di un altrove o di una memoria o di una dimensione onirica privata e collettiva. Il suono è il legame privilegiato tra l’azione e il suo intendimento. Il carattere solitario dell’ascolto in cuffia, attraverso un sistema complesso di registrazioni binaurali, diviene un’esperienza intima ma collettiva, immersiva e realistica.

Occhi Gettati. Un de-coupage, 34 anni dopo, Enzo Moscato in scena al San Ferdinando di Napoli a ottobre 2021

Emigranti, una biografia drammaturgica che riporta in scena due personaggi senza nome, AA, XX, ricordando naturalmente il Teatro dell’Assurdo; due uomini che, all’inizio del loro racconto, inseriscono un ulteriore raccontino, inventato e ambientato alla stazione.

Visita guidata con interventi teatrali alla Reggia di Quisisana

Al Teatro India di Roma, Compleanno di Enzo Moscato, dedicato alla memoria di Annibale Ruccello, giovane drammaturgo tragicamente scomparso.

“Modo minore“, uno spettacolo musicale diretto e interpretato da Enzo Moscato, su progetto e direzione musicale di Pasquale Scialò, a partire dalla definizione canonica associata a componimenti musicali (cosiddetti di ‘modo minore’) poco noti o caduti nell’oblìo e ripescati da un repertorio compreso tra gli anni ’50 e ’70, con l’aggiunta di canzoni originali composte da Scialò.