La Luna
un percorso di ricerca e creazione a partire dai rifiuti, gli scarti, il rimosso di una collettività
ideazione, drammaturgia e regia Davide Iodice
prologo in versi Damiano Rossi
con Francesca Romana Bergamo, Veronica D’Elia, Fabio Faliero, Lia Gusein Zade, Biagio Musella, Damiano Rossi, Ilaria Scarano, Fabrizio Varriale
training e studi sul movimento Fabrizio Varriale
spazio scenico e maschere Tiziano Fario
costruzioni scenotecniche Luciano Di Rosa
costumi Daniela Salernitano
assistente ai costumi Ilaria Barbato
luce e suono Antonio Minichini
direttore di scena Mattia Di Mauro
direttore di produzione Hilenia De Falco
assistente di produzione Emanuele Sacchetti
produzione Interno 5 co-produzione Teatri Associati di Napoli in collaborazione con Scuola Elementare del Teatro | conservatorio popolare per le arti della scena, ideato e diretto da Davide Iodice e Centro di Prima Accoglienza Napoli
durata 75 minuti
La Luna pone come centro di riflessione lo scarto, il rifiuto, nella sua accezione simbolica, affettiva ed emotiva: ciò di cui ci si vuole o ci si deve liberare, o che si è ‘messo da parte’. L’ambito della ricerca espressiva è quindi la Pòlis, la comunità cittadina, chiamata ad essere ‘drammaturga’ del processo creativo. I cittadini sono stati invitati a portare i loro rifiuti in un luogo, che si è configurato mano a mano come un vero e proprio “magazzino d’umanità”, dove gli oggetti raccolti ritrovano una dimensione emblematica e testimoniale. Le narrazioni che accompagnano questi reperti autobiografici sono state filmate, e hanno costituito via via la base di una scrittura scenica polifonica. Parallelamente è stata condotta una ‘raccolta porta a porta’, sollecitando individualità ed esperienze variamente rappresentative della città. Si compie così un atto psicoanalitico collettivo, trasformato espressivamente dagli attori|performers, qui chiamati a contaminarsi con l’immondo psicologico di una comunità per ricavarne una idea di mondo, di società, un senso perduto, identitario, pubblico, se non già quel senno che Astolfo cerca sulla Luna dove “ciò che si perde qui, là si raguna”.