Sicilia, 1930. Un piccolo paesino sul mare, sta per essere sconvolto da un terremoto; poco prima, però, un altro evento altrettanto sconvolgente turberà la quiete del luogo: l’arrivo delle funambole.
A raccontarci la storia che ha il sapore di un antico “cunto” siciliano, un uomo e una donna; lo condividono con noi sussurrandolo in una lingua incantevole, l’una, ricamando il ferro a mani nude, l’altro, lucidandolo con l’acqua di mare. Rosario Sparno e Antonella Romano portano in scena un racconto ispirato all’opera di Andrea Camilleri, su un palcoscenico abitato dalle suggestive installazioni realizzate dalla stessa Romano: figure mitiche, leggere e trasparenti, forgiate con il ferro.Quello che viene presentato è un “cunto” della tradizione siciliana, una storia mostruosa e seducente come lo sono le storie antiche dove cielo e mare si incontrano.
di
Rosario Sparno
da
Andrea Camilleri
con
Antonella Romano e Rosario Sparno
installazioni Antonella Romano, costumi Alessandra Gaudioso, luci Riccardo Cominotto
produzione
Casa del Contemporaneo