Dentro questa storia c’è un castello, dentro al castello c’è un uomo dalla lunga barba blu, e poi ci sono una giovane sposa, una sorella, una madre, due fratelli e un labirinto di corridoi, porte e scale tutto da scoprire. Dentro questa storia ci sono i giochi che si fanno al buio, i segreti sotto i tavoli, i divieti che i genitori impongono ai figli e c’è una piccola chiave che apre la porta di una stanza proibita.

Proibita fino a quando lei, la giovane sposa di Barbablù, non decide di ascoltare il suo istinto e aprirla. E dietro questa porta troverà…. Nel castello di Barbablù è un viaggio avventuroso dentro ciò che non conosciamo ancora di noi e del mondo che ci circonda, è un percorso dentro la curiosità che ci permette di sfidare le nostre paure e che ci racconta di come a volte la disobbedienza può essere un passaggio importante per diventare grandi. La fiaba di Barbablù è una delle fiabe della tradizione classica ma non popolare, e sebbene sia tra le più note, rimane la meno raccontata ai bambini per via dell’intensità di alcune immagini che descrivono donne morte, sangue e spaventose stanze segrete.

La storia di Barbablù è una storia che fa paura ed è su questa paura che abbiamo deciso di porre l’attenzione, mantenendo alcuni elementi e personaggi della versione originale della fiaba “Barbablù” di Perrault, a cui si ispira, per modificarne altri. Nella nostra versione, la storia di Barbablù è racchiusa in un sogno o meglio, in un incubo ricorrente di una ragazzina, una mediazione che ci ha consentito di lavorare sulla paura – di diventare grandi, di ciò che non si conosce, del futuro, delle proprie emozioni – anche rivolgendoci ai più piccoli.

<4>dai 7 anni
per la scuola prima e secondaria di I grado
teatro d’attore e video animazione (durata 55 minuti)<4>

regia

Raffaella Giancipoli

con

Livio Berardi, Rossana Farinati, Annabella Tedone

video animazioni

Beatrice Mazzone

disegno luci

Tea Primiterra

scene

Bruno Soriato

produzione

Kuziba

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Dove

teatro dei piccoli