Il mondo che racconta Enzo Moscato è quello della capitale del Sud, di quella Napoli straziata e straziante, disperata e disperante, nella liricità, nella trasgressione, nella violenza. E nella nostalgia. “Città, come si dice, del calore, dell’invettiva indolente, della fine dicitura e, perciò stesso spazio dell’azzeramento di tutte queste cose: di ogni truce buon senso, come di ogni stantio luogo comune”.

Dopo oltre 30 anni Enzo Moscato riprende uno dei suoi testi più iconici Occhi Gettati, del 1986, quello che lui stesso definisce “una sorta di picassiana Guernica, una sorta di grande incendio, di grande rogo, di grande olocausto, del discorso tradizionale sul teatro, su Napoli, e su di me”.

Lo ripensa come “un de-coupage 34 anni dopo e lo riporta in scena in forma di  polittico di voci, dando vita, insieme a 8 straordinari interpreti, a un travolgente canto rapsodico tragico e comico, grottesco e surreale, pieno della straripante vitalità che caratterizza il suo universo espressivo. 

 

OCCHI GETTATI
Un de-coupage, 34 anni dopo
testo, ideazione scenica e regia Enzo Moscato

scena e costumi Tata Barbalato
selezione musicale Dimomos

con
Benedetto Casillo,
Giuseppe Affinito,
Salvatore Chiantone,
Tonia Filomena,
Amelia Longobardi,
Emilio Massa,
Anita Mosca,
Enzo Moscato,
Antonio Polito

assistente alla regia Giuseppe Affinito

fonica Teresa Di Monaco

sarta Clara Varriale

allestimento Enrico de Capoa, Simone Picardi

organizzazione Claudio Affinito

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale,
Compagnia Teatrale Enzo Moscato / Casa del Contemporaneo