Sovrimpressioni
liberamente ispirata al film Ginger e Fred di Federico Fellini
progetto di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
e con Cecilia Bertozzi, Chiara Boitani
assistente alla regia Chiara Boitani
disegno luci Giulia Pastore
costumi Metella Raboni
foto Greta De Lazzaris
un ringraziamento a Esmè Sciaroni e Samantha Giorgia Mura
produzione A.D., Santarcangelo Festival
residenze Ostudio Roma, Carrozzerie Not Roma
durata 70 minuti
Sovrimpressioni è una performance per un numero limitato di spettatori legata al progetto liberamente ispirata a Ginger e Fred, il film di Federico Fellini del 1986.
Daria e Antonio dopo anni di lavori condivisi con altri tornano in scena come la coppia che li ha fatti conoscere, hanno avuto a loro modo successo, la prolungata vicinanza ha confuso alcuni confini tra i due e nello stesso tempo la lunga convivenza sul palco li ha resi meno amici, più appuntiti nel bisogno di evidenziarsi.
Lei non ha una grande simpatia per Giulietta Masina, trova il costume che le hanno messo nel film demodé, ma questa parola che credeva negativa si rivela un’occasione, un traguardo. Scopre che dietro l’irritazione che sente per quella figura femminile così apparentemente docile ci sono punti in comune inizialmente inaspettati.
Lui ha paura di invecchiare, pensava – come Fellini – che sarebbe successo solo agli altri. Trova coraggioso che Marcello Mastroianni si sia fatto diradare i capelli dal truccatore, strappati a uno a uno con le pinzette in modo che anche nell’aspetto della pelata assomigli al regista come una goccia d’acqua.
Quello che succede in scena scorre tra il momento in cui i due entrano nello spazio da fuori, dal loro presente e quello in cui dopo un’ora si ritrovano invecchiati, non per assomigliare ai due attori o ai due personaggi, ma per assomigliare a quell’età che hanno e che da fuori ancora loro non vedono.