Il racconto, partendo dalla Prima Guerra Mondiale e passando per la tragedia della Seconda Guerra Mondiale, arriva fino alle guerre dei giorni nostri.
Episodi storicamente documentati e rappresentativi della guerra si susseguono in modo cronologico e sono intervallati dalla storia di un marine, che parla toscano e che rappresenta il soldato di oggi.
“Sono diventato un soldato e ho fatto la guerra. Necessaria? Giusta? Umanitaria? Io sono solo un soldato, non sono uno stratega, né un politico, ma ho visto che la guerra uccide. E che si può evitare.”
Lo spettacolo vuole raccontare in forma semplice e chiara – e, perché no, anche ironica – alcuni aspetti e avvenimenti della guerra e della sua tragicità, che spesso sono dimenticati o ignorati. È possibile raccontare una geografia di guerra? Può la geografia essere la causa di una guerra? Guernica è solo il titolo di un quadro? Può una nazione civilizzata essere capace di un olocausto? Può una guerra collegare Sud America, Africa e Sud Est Asiatico? Cosa nascondeva un muro che ha diviso l’Europa per quarantacinque anni? Può esistere un marine che parla toscano? E il cinema, che c’entra con tutto questo?
Lo spettacolo è stato selezionato all’interno della XIV edizione di Tramedautore, Festival internazionale della nuova drammaturgia, in scena al Piccolo Teatro di Milano.
per la scuola secondaria di I e II grado – dai 13 anni
teatro di narrazione, lezione spettacolo | durata 75 minuti
calendario:
> per la scuola: martedì 6 febbraio ore 11
> per le famiglie: martedì 6 febbraio ore 19.30
Compagnia Emergency Ong onlus
Stupidorisiko. Una geografia di guerra
drammaturgia e regia Patrizia Pasqui
con Francesco Grossi