Il mito è qui descritto nell’arco di un anno di tempo con una ricerca profonda, rivolta alla coralità, al fine di esprimere la complessità dei due mondi, l’Olimpo e la Terra e, al tempo stesso, alla definizione sensibile dei caratteri dei protagonisti che rappresentano l’uomo e la donna per eccellenza. La curiosità di Apuleio è ancora poca cosa rispetto a ciò che muove un personaggio come Psiche, che significa anima, e, infatti, la mano femminile scrupolosa della narratrice disegna una Psiche disperata ma coraggiosa, ribelle al volere di tutti e, infine, capace di porre le sue scelte al centro della sua esistenza.
Al personaggio divino di Venere è affidato il colore più umano. Venere diventa una madre che fatica ad accettare tutto ciò che non è in suo potere, esercitando una malvagità spietata contro chiunque si oppone al suo volere. Cupido, un Dio che imparerà ad ascoltare il suo lato umano attraverso la scoperta intima dei suoi sentimenti.
Tutto questo, viene raccontato attraverso un linguaggio accurato, fatto di dettagli, arricchito dagli accenti dal sapore fresco e ritmato, sonorità legate al sud, che aiutano a segnare i confini tra il dramma che commuove e il gioco ironico fino a confonderli. La storia a tratti cruenta infatti sarà capace di far sorridere l’ascoltatore se non addirittura farlo piegare in due dalle risa.
spettacolo di narrazione – dagli 11 anni
di e con
Daria Paoletta
produzione
Burambò