Una donna matura scocciata, seccata, asociale, accanita lettrice notturna di Urania e fanatica della vita e delle opere degli astronauti, durante un isolatissimo agosto in città, soffre di un’estrema crisi di alienazione e comincia a confondere le cose. Poco a poco il suo spazio interiore, fratturato dall’insonnia, trasformerà lo spazio esteriore in spazio siderale. Da questa stagione di lotta interiore uscirà profondamente trasformata. “Urania d’Agosto” ha le qualità morali di un romanzo di formazione accidentale sviluppato su una figura amara, indecisa su tutto, delusa a prescindere, dove lo scandaglio dell’inazione e della crisi esistenziale, anche se sostenuti dal fermento della fantasia, vengono sempre traditi dalla caduta nel reale, che è più forte, più vasto, più tutto: “è l’impossibile, quello vero”.

di

Lucia Calamaro

regia e colonna sonora

Davide Iodice

aiuto regia

Giusi Salidu

con

Maria Grazia Sughi e Michela Atzeni

spazio scenico Tiziano Fario, costumi Daniela Salernitano, luci Loïc François Hamelin

produzione

Sardegna Teatro

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