La storia della Minestra di sasso narra di un viandante che, durante il suo percorso, affamato, raggiunge un villaggio e non trova ospitalità per la paura e la diffidenza degli abitanti. Solamente attraverso un espediente riuscirà a saziarsi: improvvisa un fuoco nella piazza del paese e, dopo aver chiesto in prestito una pentola, mette a bollire un sasso di fiume. La curiosità prende il sopravvento sulla diffidenza e ben presto tutti gli abitanti del posto desiderano aggiungere qualcosa, chi il sale, chi una verdura, all’ingrediente segreto che bolle in pentola. La fiaba termina con una festa a cui partecipano tutti allegramente, condividendo il poco che ciascuno ha da cui scaturisce, conviviale, un bene comune.
L’attore in scena agisce e interagisce con tanti elementi, manipolandoli, giocando con essi. Il lavoro di questi elementi che si aggiunge, che supporta, che subentra a quello dell’attore è quello fatto sui pupazzi, sulle immagini, sugli oggetti (spesso recuperati, rielaborati) così che il lavoro dell’attore si arricchisce di quello dell’animatore. La musica, curata da Antonella Piroli, detta i tempi e crea dialogo. Diviene in questo modo non una didascalia o un accompagnamento, ma protagonista delle varie scene, al pari di attori e oggetti. La scenografia e gli oggetti sono realizzati dalla Scuola Arti e Mestieri di Cotignola e hanno il compito di creare lo spazio della fiaba.
per la scuola dell’infanzia e primo ciclo primaria, dai 3 anni
teatro d’attore e oggetti (durata 50 minuti)
di
Danilo Conti e Antonella Piroli
con
Danilo Conti
scenografia e oggetti di scena
Scuola Arti e Mestieri di Cotignola, Massimiliano Fabbri
produzione
Accademia Perduta / Tanti cosi progetti
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