Un attore è solo al centro di una scena piena di specchi, e si racconta, in una sorta di flusso di coscienza.
Lo spettacolo, dal linguaggio leggero, sognante e poetico, riesce a toccare temi universali come l’infanzia, l’amore, la morte e lo scorrere del tempo.
Due fulminanti monologhi al femminile in cui il cibo è protagonista di vicende spiazzanti e grottesche.
Nel 1945 le donne della neonata Udi (Unione Donne Italiane) organizzarono l’ospitalità per l’inverno di molti bambini italiani che vivevano condizione di miseria assoluta, presso alcune famiglie del nord Italia e in particolare dell’Emilia Romagna