RadioAzioni
un progetto di Casa del Contemporaneo e Pav che ripensa e rigenera il concetto di radiodramma esplorando la relazione fra teatro e ascolto
Un progetto di Casa dal Contemporaneo e PAV
In collaborazione con CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG, Premio Riccione per il Teatro, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale-Unisa
Media Partner RKO – Radio Kismet Opera, RunRadio
L’idea di RadioAzioni riprende l’impulso decisivo dato circa vent’anni fa da Mario Martone all’esplorazione delle potenzialità della radio come palcoscenico per il Teatro con Il Terzo Orecchio, la programmazione che realizzò per RAI Radio, costituita da otto opere drammaturgiche radiofoniche commissionate ad altrettanti artisti della nuova scena teatrale che si era andata affermando negli anni ’80.
Partendo da qui e tenendo presente le possibilità offerte dalle nuove tecnologie e il ruolo del podcast come moltiplicatore delle potenzialità dell’ascolto, abbiamo creato il percorso di RadioAzioni, una sfida culturale per la produzione di prodotti di ricerca rilevanti, solidi e innovativi, capaci anche di intrattenere e raggiungere un pubblico largo e trasversale.
RadioAzioni si sviluppa lungo tre direttrici principali: ascolto esperienziale, formazione, produzione e si concretizza in attività che sono iniziate nella primavera del 2022 e andranno avanti fino al 2024.
Nella sua prima tappa, tra aprile e maggio 2022, RadioAzioni, proporrà la fruizione esperienziale di alcuni dei testi più significativi del teatro tra gli anni ’80 e 2000 in versioni create per la radio.
Il primo evento di azioni di ascolto esperienziale sarà Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard-Marie Koltès nella versione radiofonica firmata nel 1998 da Mario Martone e poi riallestita da Fabrizio Arcuri in forma di installazione abitabile. Dal 9 aprile 2022, la Fornace del Teatro Ghirelli di Salerno si trasformerà nel labirinto all’interno del quale due spettatori alla volta potranno ascoltare il testo di Koltès recitato da Claudio Amendola e Carlo Cecchi, immersi nel paesaggio sonoro di Teho Teardo.